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Triangoli amorosi: io, mio marito e Tano

Triangoli amorosi: io, mio marito e Tano

Tano passami l'olio

Un paio di settimane fa ho compiuto gli anni e una parte del regalo di mio marito consisteva nella cena presso il mio ristorante preferito, Tano passami l’olio: visto che alcune di voi mi hanno chiesto il reportage fotografico, eccovi accontentate 🙂
La cucina dello chef Gaetano Simonato è sicuramente creativa, con un gioco di sapori, accostamenti e consistenze continuo, e un’attenzione particolare è posta nella scelta delle materie prime, tra cui l’olio extravergine d’oliva, il condimento principe nei piatti di Tano: pensate che vengono usati circa 40 tipi di olio diversi, in base alle pietanze a cui va abbinato.
Nei suoi piatti inoltre, non troverete quasi mai l’uso del burro (se non per pochissimi piatti), nè l’uso del soffritto e tanto meno della panna.
Le sue creazioni e la sua maestria gli sono valse la stella Michelin, meritatissima. (e che forse inizia ad andare un po’ stretta? 🙂 )
Conosco Tano da diversi anni ormai (prima del blog scrivevo recensioni a tema enogastronomico), ho avuto la fortuna di poter provare diversi mono e bistellati italiani, ma il suo è quello che mi è sempre rimasto nel cuore: per i piatti, per l’atmosfera, per Tano, perfetto padrone di casa.
Certo, è una cucina particolare e non per tutti: bisogna accostarvisi sicuramente con curiosità, con la voglia di provare consistenze e abbinamenti insoliti, bisogna affidarsi (e lasciarsi coccolare) da Tano, da sua moglie Nadia e da Gianina, che collaborano al servizio.. io, almeno, faccio così, e ogni volta è sempre un’esperienza da ricordare.

Ho dovuto schiarire un po’ le foto, le luci erano soffuse e alle mie spalle: la qualità è quella del cellulare.
Ora però è il tempo di godersi la cena 🙂

Iniziamo con il benvenuto dalla cucina:
crema di broccoli con broccoli glassato, quenelle di ceci e briciole d’amaretto, con olio di Puglia

 

Il seguente piatto è un assaggio di un antipasto che mi aveva stuzzicato: filetto Fassone battuto al coltello leggermente condito con gamberi rossi e porcini appena scottati in salsa di sedano.
Io adoro i crudi, sia di pesce che di carne, il filetto fassone era eccellente e quel porcino era davvero ottimo. La pallina che vedete all’estrema sinistra della foto è gelato al sedano, in accompagnamento.

 

Il primo antipasto: Soufflè di albume e patata con tuorlo d’uovo in crema di formaggella al tartufo.
Non ho pensato a fotografare il soufflè aperto, in ogni caso all’interno racchiudeva il tuorlo.

 

Ancora un antipasto: Petto d’anatra croccante cotto a bassa temperatura in crema di senape al miele con aceto balsamico e tartufo nero.
Probabilmente il mio piatto preferito, il petto d’anatra si scioglieva in bocca, assolutamente delizioso.
A sinistra, fili di crauti con melograno.

 

Passiamo ai primi:
Gnocchetti di patata viola ripieni di pesto rosso, in crema di mozzarella di bufala, con scampi, triglia e asparagi; anche qui, abbinamento perfetto di sapori.

 

E ancora, un piatto più “tradizionale”:
Pasta e fagioli di Lamon tiepida, con timballo di fagioli alla salvia e crema di sedano rapa.
Ottimo, gradevolissimo al palato, e particolarmente aromatico grazie alla scelta di questa tipologia di fagiolo.

Per la cronaca, era anche presente una veletta di sedano rapa che però mi sono mangiata prima di fare le foto 😛
Come secondo, ho preso un filetto di maialino brulato al timo, in velluto di caprino leggero al tartufo, timballo di patata lessa al pistacchio: anche qui, un altro piatto d’eccellenza, delizioso.

 

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Infine, l’ultima portata: dato che non sono una patita di dolci, ho preferito saltare e passare all’irrinunciabile Croutin de Chèvre con salsa al Caldiff, profumo d’arancia, glassa di aceto balsamico e tartufo.
Questo piatto è un must che non troverete in carta, ma che va assolutamente preso: è Tano che flamba il crottino direttamente al tavolo, con padella scaldata a fiamma libera; ovviamente la preparazione è molto scenografica, ed il gusto è fantastico, almeno se amate i saporti forti.
Come vi dicevo, per me è irrinunciabile.

 

E così siamo giunte alla fine della cena, chiusasi con della piccola pasticceria che non siamo riusciti a finire da quanto eravamo sazi 🙂

Si tratta sicuramente di un posto speciale, in cui ahimè non posso andare con la frequenza che vorrei ma che riservo alle occasioni particolari, a quando c’è qualcosa da festeggiare.. e direi che ho festeggiato bene, siete d’accordo? 😉

Tano Passami l’Olio
via Villoresi 16 ang. via Pastorelli
Milano
tel.02.8394139
Mail: tano@tanopassamilolio.it

View Comments (8)
    • Beh, i prezzi sono sicuramente importanti, e naturalmente in linea con quanto ci si aspetta da uno stellato Michelin: la presenza del tartufo in molti dei piatti che ho scelto, inoltre, contribuisce a far salire il conto.
      Diciamo che il piatto più caro costava sui 35 euro e il meno caro sui 26 🙂

  • Quante cose buonissime… Proverei tutto, peró senza tartufo, ingrediente che non riesco proprio a sopportare… Comunque la cosa che mi piace di più è sicuramente il fatto che lo chef usi così tanti oli diversi, adoro l'olio!

  • Quante cose buonissime… Proverei tutto, peró senza tartufo, ingrediente che non riesco proprio a sopportare… Comunque la cosa che mi piace di più è sicuramente il fatto che lo chef usi così tanti oli diversi, adoro l'olio!

  • Quando una cucina è davvero creativa e di ricerca, come questa che ci hai fatto vedere (grazie!!) allora il prezzo merita. Come ti ho detto anche in privato, dame impera la cucina tradizionale a prezzi spropositati, che lascio volentieri ad altri. Viva Tano!!!

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