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Perchè a lei sì e a me no? Di blogger e collaborazioni

Perchè a lei sì e a me no? Di blogger e collaborazioni

Ovvero, come avere un blog di successo (secondo me)

Perchè a lei sì e a me no?
Perchè hai ricevuto la nuova collezione di [brand a caso]?
Anch’io voglio ricevere prodotti, come devo fare?

Queste sono solo alcune delle domande che molte blogger/neo blogger/non blogger pongono, alcune direttamente a me, altre in vari forum e gruppi di discussione. Nulla di nuovo sotto il sole, il discorso “collaborazioni” suscita sempre curiosità e in certi casi, lasciamelo dire, credo anche un po’ di invidia. Obiettivo del post di oggi è raccontarti il mio punto di vista e, se ti interessa, darti qualche consiglio frutto della mia esperienza.

Prima però di affrontare qualsiasi discorso, chiariamoci sul significato della parola “successo”: successo significa raggiungere i propri obiettivi, ad esempio per alcune avere un blog di successo equivale a ricevere il maggior numero di prodotti qualsiasi, di qualunque tipo; per altre, equivale a riuscire a farne un lavoro; per altre, è riuscire a crearsi una propria comunità di fedelissime e potrebbero esserci ancora esempi su esempi… insomma, la parola “successo” è declinabile in tanti significati diversi per ciascuna di noi, e non necessariamente un significato esclude un altro; per me, ad esempio, il “successo” è strettamente legato al “riconoscimento“, inteso come riconoscimento della validità di ciò che faccio, che si manifesta sia nel numero di persone che mi legge, sia nella qualità dei rapporti che intrattengo con le aziende che mi interessano.

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Dopo questa premessa, torniamo a noi!

Forse sei capitata qui per caso, forse non mi conosci, quindi inizio col dirti brevemente qualcosa di me: ho aperto il blog 4 anni e mezzo fa, iniziando proprio da zero; non sapevo nulla del mondo del blogging, non seguivo nessuno, non sapevo che esistessero le cosiddette “collaborazioni”, non avevo idea di cosa fosse un codice HTML, un template, la Seo, insomma nulla di nulla.

Negli anni le cose sono cambiate e oggi ho un sito professionale, ho una buona rete di contatti, ricevo molti inviti per eventi e pressday, vengo spesso contattata da agenzie e pr, collaboro con aziende di rilevanza nazionale e internazionale quali Collistar, Shiseido, Lancome, Estée Lauder, Lush giusto per citarne alcune.

Come ho fatto? Informandomi, studiando, sviluppando le virtù della costanza e della pazienza.

Informandomi, perchè ho dovuto capire l’universo del beauty blogging, ho dovuto imparare termini che non conoscevo (per me gli swatch erano il nome della marca di orologi, per dire), ho dovuto capire “come funzionavano le cose” e per farlo ho dovuto guardare chi era più avanti di me. Guardare cosa fanno gli altri è di grande aiuto: non significa copiare, ma semplicemente prendere i blog che ammiri, che ti piacciono, quelli che rispecchiano la tua idea di “successo”, e capire quali sono gli elementi che hanno determinato questo successo.

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Ad esempio, avere una grafica pulita e un blog leggibile sono elementi importantissimi che spesso vengono sottovalutati. E lo so bene, perchè io per prima sono partita scrivendo in fucsia su sfondo nero… finchè ho capito che, per quanto io adorassi quella combinazione di colori, risultava fastidiosa per chi mi leggeva.

Usa un template semplice, usa uno sfondo chiaro per scrivere i tuoi post, scegli caratteri di facile leggibilità, perchè se un blog è difficile da leggere, allora che senso ha? Non esagerare con i widget, e questo per due motivi: distraggono e appesantiscono il blog. Per “appesantiscono” intendo proprio che rallentano il caricamento della pagina: viviamo in un mondo veloce, andiamo tutti di fretta, se la pagina che stiamo cercando non si apre nel giro di qualche secondo, cosa facciamo? La chiudiamo. E così puoi fare ciao ai tuoi potenziali lettori che se ne vanno.

Non smettete mai di imparare e di informarvi e laddove non sapete, rivolgetevi a chi ha più esperienza di voi e fate tesoro di ciò che vi viene detto, esattamente come ho fatto io che tante cose le ho capite grazie all’aiuto di Laura Portomeo, in primis mia amica ma anche mia consulente social media, e al mio webmaster Severino Ciancio che ha pazientemente risposto a decine e decine di domande XD

Studiando, perchè prima di rivolgermi ad un professionista per il sito ho usato per anni il fai da te: ho studiato le basi dei codici Html per capire cos’era un template e come modificarlo per poterlo personalizzare. Ho studiato un po’ di Seo, quanto meno a livello basilare, per capire quali fossero gli accorgimenti che avrebbero potuto aiutare il mio blog ad essere più visibile su Google. E ancora, ho studiato chi faceva foto migliori di me, chi aveva un blog professionale, chi ne sapeva più di me. Anche adesso, non ho smesso di studiare: sto studiando l’uso e le potenzialità di wordpress, ho acquistato una nuova macchina fotografica e sto studiando come usarla.

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Essendo costante, perchè non puoi pensare di riuscire a raggiungere un buon livello se scrivi una volta ogni tanto. Il che non implica scrivere 10 post al giorno o buttare lì post raffazzonati a caso, ma prima di pensare di proporti per alcunché bisogna avere dei contenuti, che siano tuoi e che siano buoni. Soprattutto all’inizio del tuo percorso di blogger, essere costante nella scrittura è davvero importante, perchè ti aiuta ad avere un seguito. In questi 4 anni e mezzo ho visto nascere e morire parecchi blog; ho visto blog nati prima del mio andare lentamente alla deriva, perchè chi ci scriveva su aveva perso la costanza, aveva diradato i suoi post fino a dimenticarsene. O perchè pensava di raggiungere i suoi obiettivi troppo velocemente ed è rimasto deluso… ed eccoci arrivate ad un altro punto importante.

Bisogna avere pazienza. Tanta. Perchè le cose non accadono in fretta.

Il mondo del blogging è saturo, soprattutto il beauty e il fashion, e non sta lì ad aspettare te. Ci vuole tempo per emergere, ci vuole tempo per avere il seguito di cui ti parlavo prima. Non stupirti se dopo un mese non ti si fila nessuno, non stupirti se dopo aver scritto dieci post in croce non hai aziende su aziende che ti bussano alla porta. E’ normalissimo e tu sei solo l’ultima arrivata, nonchè una delle tante.

E adesso, veniamo alle domande: Perchè a lei sì e a me no? Perchè tu hai ricevuto un omaggio e io no?

Allora, chiariamo subito una cosa: non sono omaggi, perchè nessuno ti regala nulla. E’ sempre implicito un rapporto di scambio, se ti arriva qualcosa è perchè ci si aspetta che tu parlerai di quel prodotto. Nessuna azienda ti manda qualcosa per la tua bella faccia, sotto c’è sempre un motivo economico… d’altronde non stiamo parlando di enti di beneficenza.

La seconda cosa che vorrei chiarire, e che tante proprio non riescono a capire, è che non c’è nessun diritto acquisito ad avere nulla.

Da nessuno.

Non c’è diritto all’equità, non c’è diritto ad avere un prodotto perchè non te lo puoi permettere, non c’è diritto di fare “a turno”.

Nemmeno se la blogger che si è presentata 1 minuto prima di me ha avuto un riscontro positivo, nemmeno se ha già ricevuto pacchi su pacchi, nemmeno se ha meno followers di te: il “perchè a lei sì e a me no” non ha senso di esistere, perchè ogni azienda collabora con chi più ritiene opportuno o gradisce. A volte anche secondo criteri misteriosi, capita eh, ma questo rientra nella normale discrezionalità di qualunque azienda o ufficio stampa o pr.

I numeri contano spesso e volentieri, ma non sono gli unici criteri: il target del blog può essere una bella discriminante. Ad esempio, se sul tuo blog compaiono per lo più recensioni di prodotti low cost, difficilmente un brand high cost sarà interessato a comparire sulle tue pagine, semplicemente perchè non sei in target e non lo è il tuo pubblico.

Un altro esempio, e questo lo prendo da una storia vera, è che non puoi davvero lamentarti se brand come Chanel, Dior, Givenchy non sono interessati ad essere recensiti tra un post sull’anticalcare e uno sui panni per la pulizia. Devo davvero spiegarti il perchè?

E qui passiamo ad un altro tema caldo: scegli di cosa vuoi parlare! Dai una linea, un taglio editoriale al tuo blog.

Decidi per chi vuoi scrivere. Questo non significa che se ti piacciono i trucchi non deve piacerti altro e non puoi parlare di altro, ma il mio consiglio è di non essere troppo generalista. Datti un obiettivo, dattene anche due e focalizzati su quelli.

Una volta mi è stato detto da una blogger: “Ma io parlo di tutto perchè ho molti interessi”. Ecco, faccio fatica a credere che la recensione di un rosario (sì, è successo!), o di uno zerbino, o dell’ovetto mangiaodori del frigorifero possa rientrare negli “interessi” di qualcuno. Semmai, rientrerà nella voglia di risparmiare qualche euro sulla spesa, diamo un nome alle cose. Se il tuo obiettivo è questo, allora recensire qualsiasi cosa ti propongano va bene.

Altrimenti impara a selezionare, impara a dire di no.

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Perchè avere sulla sidebar tutta una sfilza, spesso disordinata e spesso senza nessuna attinenza l’una con l’altra, di loghi di aziende più o meno sconosciute o di improbabili shop cinesi, non è poi sta grande presentazione se punti a collaborare con aziende di alto livello.

Ecco, parliamo dei loghi sulla sidebar: toglili. Non solo per una maggiore fruibilità del sito, ma anche perchè forse non ti rendi conto che stai semplicemente regalando pubblicità, quella che in genere viene pagata. Se proprio vuoi far vedere a tutti quanto sei brava e richiesta (dai, non negarlo, lo scopo è quello di invogliare altre aziende ad accettare le tue “candidature”), piuttosto creati una pagina chiamata “Le mie collaborazioni” e scrivi lì un bel elenco di tutte le aziende con cui sei o sei stata in contatto.

Ed eccoci arrivate ad un altro punto: il contatto con le aziende. Come si fa, quando si fa, perchè si fa?

StarMailAllora, tutte abbiamo iniziando contattando noi per prime un’azienda che ci interessava. Poi col tempo vedrai che se riesci ad entrare nel giro contatterai sempre meno e verrai contattata sempre di più, però inizialmente dovrai essere tu a fare il primo passo.

Ma c’è modo e modo per farlo. Intanto, l’ho già detto ma mi ripeto, aspetta di avere un po’ di contenuti nel blog, e per contenuti non intendo qualche post in croce. In secondo luogo, capisci a chi stai scrivendo, non sparare nel mucchio: ad esempio, renditi conto se stai scrivendo ad un’azienda, ad un magazine o a un altro blog. Sembra una cosa banale, ma io stessa mi sono ritrovata con mail in cui mi si chiedeva di inviare i “miei prodotti” in cambio di “pubblicità ai miei followers“.

Ecco, parliamone: intanto perchè hai appena dimostrato di non sapere neanche a chi stai scrivendo, poi perchè magari vado a vedere e scopro che hai un blog aperto da due mesi e che la “pubblicità” che potresti fornirmi è quella della manciata di persone che ti seguono. Prendi coscienza dei tuoi limiti. Prendi coscienza che sei una delle tante e che devi ancora crescere. Proponendoti così a muzzo dai solo l’idea di essere una blogger accattona, fa brutto dirlo ma così è.

Parliamo anche di come ci si presenta: ti direi di andare sul sito campioncini.tumblr e di leggere cosa c’è scritto. Quelli sono i modi in cui è sbagliato proporsi. Si fa davvero una brutta figura. Presentarti e contestualmente chiedere prodotti è brutto e fastidioso per chi ti legge e ti fa classificare subito nella categoria delle blogger accattone, con l’immediato cestinamento della tua mail. Se poi giustifichi la cosa parlando delle tue fantomatiche follower che te l’hanno richiesto, fai una figura ancora più barbina.

Presentati, lascia il link del tuo blog, ma evita assolutamente di chiedere qualsivoglia prodotto e men che meno lascia il tuo indirizzo; l’unica cosa da chiedere, semmai, è di essere inserita in mailing list per ricevere i comunicati stampa relativi a quel brand.

Personalmente, non ho mai scritto mail più lunghe di 3 righe – perchè la gente non ha tempo di leggere mail sbrodolate –  ho sempre personalizzato il contenuto in base al destinatario e mai mi sono sognata di chiedere altro oltre ai comunicati stampa. Col tempo, ho creato un rapporto con le persone. Le ho conosciute. Ho tenuto sempre vivi i contatti. Poi sì, poi sono arrivati anche i prodotti e gli eventi, ma quello è un passo successivo e ribadisco, non dovuto.

Se un brand mi interessa, i suoi prodotti me li compro e ne scrivo sul blog anche se non mi ha mai mandato nulla. E qualunque invio l’ho sempre lasciato alla libera iniziativa della pr di turno. Come è giusto che sia. E perchè un conto è fare una richiesta, un conto è ricevere un’offerta: perchè ti devi porre su un piano “inferiore” rispetto al tuo interlocutore?

Infine, un’ultima cosa: che tu voglia risparmiare sulla tua spesa, che tu voglia diventare Brand Ambassador di un’azienda o qualunque altro sia il tuo obiettivo, scrivi sempre e solo di cose che ti piacciono e ti appassionano.

Perchè avere un blog che miri ad una certa professionalità è una cosa impegnativa; perchè difficilmente i risultati arriveranno subito e magari non saranno all’altezza delle tue aspettative; perchè spesso potrai avere momenti di sconforto e penserai “Fanculo tutti ma chi me lo fa fare!”; perchè a volte non avrai voglia, perchè a volte non avrai idee e se quello che scrivi non rispecchia un’autentica passione, un autentico interesse, allora probabilmente abbandonerai il tuo blog.

book4-e1356959799638Ecco, il post è finito, anche se ci sarebbe ancora tanto da dire, di certo l’argomento non si esaurisce qui. Ti ho raccontato un po’ di cose in base a quella che è stata la mia esperienza in questi anni, che ho visto e ho capito: non aspettarti di aver trovato la formula magica, perchè la formula magica non esiste.

Però ritengo – e spero – che alcuni di questi consigli possano esserti utili, magari per aprire un blog, magari per migliorarlo in qualche modo o magari solo per renderti conto che non c’è nulla di più sbagliato del pensare “Adesso mi apro un blog così regalano prodotti anche a me”.

 

View Comments (23)
  • Bell’articolo e su molti punti di vista la pensiamo allo stesso modo..quasi tutti per la verità 🙂
    Anche io come te ho iniziato quattro anni e mezzo fa, ma mi sono fermata però un anno e mezzo dopo la nascita di mia figlia. Quindi un’idea bene o male me la sono fatta anche io di come girano le cose, anche se certe altre restano comunque un mistero.
    Nel mio piccolo già da un pezzo cerco di fare tutto ciò di cui tu scrivi, e ho un buon riscontro da alcune aziende che mi piacciono e followers soprattutto. Mi diverto e va bene così. Anche se sogno, un giorno, di poter fare diventare il mio blog un lavoro. Ma , anche se non sono la blogger che va a frantumare in giro dicendo “perché lei si e io no”, ogni tanto vedo profili instagram che fanno recensioni (si recensioni di 5 righe in croce) di prodotti inviati da aziende che a me non mi si sono mai filata nemmeno di striscio, e parlo di aziende di cui compro prodotti spesso perché comunque amo il brand. O ancora blogger che fanno foto scarse o hanno un seguito finto…ecc ecc. Ecco in quel caso, sono sincera, silenziosamente , fra me e me dico: mah , come si fa?
    Infine per il discorso eventi temo di essere fuori dal giro per una questione logistica, vivo in Sicilia e tutte le agenzie e pr sono a milano , e quindi anche se fai bene il tuo lavoro, ricevi pochi inviti e quando li ricevi devi fare molto bene i conti se desideri andare…Ho scritto qualche giorno fa proprio un post in questo senso, ovvero cosa vuol dire fare la blogger al sud..e dicevo ma più eventi in streaming o via periscope o via skype non sarebbe una bella idea? Scusa il papiro 😉 Bacio

    • Ciao Laura!
      E’ vero, a volte i criteri di certe aziende sono misteriosi e abbastanza incomprensibili… ma fa parte del gioco!
      A volte vengono preferiti blogger che magari zoppicano in italiano ma sanno generare “buzz”, a volte chi sta dall’altra parte non è così ferrato in digital e si fa ammaliare dai numeri (soprattutto quelli di facebook e social vari che come sappiamo possono essere facilmente falsificabili), oppure ancora il digital pr è si ferrato nel proprio lavoro, ma il suo cliente vuole solo i numeri.

      Davvero i casi possono essere tanti e ci sta che magari dentro di noi ci scappa di pensare un “ma come si fa”, però appunto mettersi a strepitare a destra e a manca proprio non ha senso! Che un criterio sia giusto, che sia sbagliato, fatto sta che non esiste nessun diritto ad avere alcunchè.

      Per quanto riguarda gli eventi, secondo me la questione è solo prettamente economica: si tratta sicuramente di una questione di sede (molte aziende, agenzie, giornali sono di Milano appunto), di conoscenza delle location, dei fornitori e di probabilità di affluenza all’evento.
      Sicuramente però sarebbe carino poter affiancare all’evento tradizionale anche una versione streaming!!

  • Direi che non sarei stata in grado di scegliere parole migliori, o chiarire meglio questi concetti 🙂 purtroppo mi trovo spesso a considerare che tante persone (e in particolare donne adulte, con una famiglia) hanno completamente frainteso il significato del blogging! “guardate il mio braccialetto marchio x”, “oggi parliamo del doccia schiuma bio”, “avete mai usato questo sgrassatore?”, “l’acqua xyz è la migliore”, non hanno senso di coesistere nello stesso blog, e in realtà le ultime due non avrebbero assolutamente senso. Grazie per il tuo post! 🙂

    • Ciao Rosellina, in effetti è proprio così: sono molte le donne adulte che interpretano il blog come un mezzo per risparmiare sulla spesa… il che è abbastanza avvilente!
      Da quello che ho visto, si tratta per lo più di persone che non hanno il minimo interesse a imparare e a capire come si blogga, tante volte i loro contenuti sono giusto copia incolla da ciò che si trova sui siti aziendali, qualche foto messa lì e decine di commenti tutti pressochè uguali, frutto di scambi con altre blogger… e sono proprio loro quelle che ci fanno passare tutte per accattone!

  • Ciao! La penso esattamente come te e non potevi essere più chiara di così! Questi articoli sembrano banali ma sono molto utili invece. Ho aperto il mio blog da meno di un anno partendo dalle tue stesse basi (cioè zero tagliato proprio) e poco a poco, da sola, sto apprendendo e cerco di venire fuori. Di certo c’è chi pecca di presunzione e invidia verso tutti, aziende e blogger, e chi invece avanza a piccoli e umili passi. Non nego che pure io, quando vedo certe blogger che mostrano nuove collaborazioni ma che hanno pochi iscritti, fanno male e in modo superficiale i propri articoli, si interessano poco e niente ecc. un pochino rosico, perché io non sono presuntuosa ma mi impegno in quello che faccio perché le cose o si fanno bene oppure non si fanno proprio, se si ci vuole impegnare sperando in un futuro più proficuo 🙂
    Porto pazienza e speranza. Farò tesoro dei consigli. Buon sabato!

    • Ciao Alessia, sicuramente è fastidioso vedere che persone che consideriamo più scarse di noi hanno riscontri maggiori, però in parte dipende anche dalle aziende con cui si ha a che fare: più sono piccole e poco conoscitrici del mondo digital, più c’è il rischio che si facciano prendere per il naso da queste pseudo blogger… Aziende più grandi, con un forte ufficio stampa interno e magari anche uno esterno, sono più “preparate” diciamo e in grado di distinguere la fuffa da ciò che ha valore.
      Questo per dirti: persevera, se ti piace quello che fai e hai degli obiettivi e ti impegni per raggiungerli, vedrai che potrai farcela 🙂
      Non smettere mai di imparare 🙂

  • Ottimo articolo, non potevi essere più chiara di così e la pensiamo praticamente allo stesso modo.
    Io sono una di quelle che il blog lo ha aperto già da un paio d’anni ma che non ha mai scritto alle aziende se non per richiedere qualche comunicato stampa, perciò da me le collaborazioni non fioccano di sicuro, scrivo di quello che compro e utilizzo e stop XD Sto ancora ridendo perchè non conoscevo quell’indirizzo Tumblr, cioè ma veramente c’è gente che scrive certa roba alle aziende? E certo che poi si parla di accattone, poveri PR XD

    • Ciao SIlvia! Quel Tumblr è davvero tragicomico, perchè da un lato fa assolutamente ridere, ma dall’altro se pensi che si tratta di mail vere e che quindi c’è davvero gente che si presenta così… beh, ti cadono le braccia XD

  • Pazienza, un pizzico di furbizia(in senso buono), studiare e imparare dal mondo blogger migliore di te…eh si, concordo su tutto, quanta saggezza in un unico post! :-*

  • Splendido articolo cara Noemi! Posso permettermi di sottolineare un concetto e cioè che per fare le blogger serie (e per serie intendo chi i prodotti li testa veramente e per un un periodo sufficientemente lungo da risultare credibile agli occhi di chi ti segue) bisogna impiegare tempo e fatica? Sembra tutto bello e semplice, ma dietro c’è un lavoro non da poco (chiaramente se fatto bene). Comunque ti rinnovo i miei complimenti per aver scritto davvero un nell’articolo!

    • Grazie mille Stefi!
      E sì, hai completamente ragione. A volte mi capita di vedere recensioni di prodotti dopo sì e no 1 settimana dalla loro uscita e mi cadono davvero le braccia!

  • Pienamente d’accordo con tutto quello che hai scritto!
    Anzitutto, non capisco come facciano alcuni a condividere contenuti così vari. Io per prima ho un blog dedicato all’universo femminile e i miei argomenti sono: beauty, moda e cucina e già certe volte penso che forse sono troppi, mi viene sempre l’istinto di togliere la cucina. Poi, però, vedi gente recensire il giorno prima un mascara e il giorno dopo, come hai detto tu, lo zerbino.
    Condivido appieno anche il fatto che, per tenere un blog, prima di tutto devi essere un’appassionata. La gente pensa di aprire un blog SOLO per ricevere cose gratis, ma la verità è che devi investire tanto in tempo e denaro, perché bisogna informarsi su tantissime cose, anche se noto sempre più persone che scrivono cavolate buttate lì, e poi non puoi pensare di non comprare più prodotti per il resto della vita. Anche io compro di tasca mia e recensisco prodotti che mi piacciono e questo credo che paghi, perché se lo fai solo per pubblicità, la gente lo capisce e, se è intelligente, non ti segue.

    • Ciao 🙂 Siamo d’accordo: ci sta parlare di più argomenti (in fondo siamo tutte persone con vari interessi), tuttavia ci deve essere una certa coerenza e soprattutto non si può parlare di qualsiasi cosa in maniera totalmente random, anche perchè le “tuttologhe” non esistono.
      Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, chi ha pensato di aprire un blog l’ha fatto innanzi tutto con la prospettiva delle “collaborazioni”, alias del ricevere cose gratis: c’è chi semplicemente si “accontenta” di risparmiare qualche euro sulla spesa, chi invece punta più in alto, o almeno ci prova. Peccato che pochi hanno realmente idea di quanto tempo porti via fare le cose per bene in modo da potersi permettere di puntare in alto!

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