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Assicurazione sanitaria Usa: farla o non farla?

Assicurazione sanitaria Usa: farla o non farla?

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Qualche sera fa ero a cena con un’amica che mi raccontava di aver prenotato il suo primo viaggio negli Stati Uniti di una settimana a New York. Dato che ormai ho una certa esperienza nei viaggi in Usa e soprattutto a New York (ci sono stata già tre volte e ci tornerò ancora) mi ha chiesto un po’ di consigli e così abbiamo parlato di cosa fare, dove dormire, come muoversi… finché, ad un certo punto, ho iniziato a parlare dell’assicurazione sanitaria di viaggio ed è arrivata la classica obiezione che fa chi non ha molta dimestichezza con gli Usa: “Ma serve l’assicurazione anche per una sola settimana e per fare i turisti in città?

L’assicurazione sanitaria, soprattutto negli Stati Uniti, serve, eccome se serve! Vediamo il perché.

Assicurazione sanitaria di viaggio: perchè farla

Premesso che è sempre buona norma stipulare un’assicurazione di viaggio, che quindi copra eventi come l’annullamento o lo smarrimento dei bagagli o i ritardi, quando si va negli Stati Uniti in particolare bisogna prevedere anche una copertura per le eventuali spese mediche: si può cercare di risparmiare su tante cose in un viaggio in USA, ma mai risparmiare sull’assicurazione sanitaria!

Negli Stati Uniti, infatti, non c’è un sistema sanitario inteso come il nostro e la loro sanità è privata, di conseguenza ha costi davvero alti: pensate che un accesso al pronto soccorso anche per questioni banali può costare centinaia di dollari – solo per una radiografia si può arrivare a 500$ – per non parlare nel caso di problemi più complicati in cui si possono raggiungere migliaia o decine di migliaia di dollari di spese, a maggior ragione se magari c’è di mezzo anche un piccolo intervento!

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Assicurazione sanitaria di viaggio: le cose importanti da sapere

Una volta appurata l’importanza di assicurarsi, bisogna decidere quale polizza fare; l’offerta nel campo delle polizze assicurative sanitarie è molto vasta e per non perdersi tra le tante voci, a mio avviso ci sono alcuni punti a cui è necessario prestare attenzione:

  • i massimali, che per USA e Canada dovrebbero essere i più alti possibile, ma almeno non inferiori ai 500.000€
  • l’assenza di franchigia (oppure un valore il più basso possibile)
  • la copertura di eventuali patologie preesistenti (se ne avete)
  • la presenza di assistenza in loco, preferibilmente anche in italiano
  • il pagamento diretto delle spese ospedaliere e chirurgiche da parte dell’assicurazione anziché il semplice rimborso; questa clausola è utile perché gli ospedali possono chiedere in anticipo un deposito cauzionale prima di erogare le cure, a meno di non essere in pericolo di vita. Ma, pericolo di vita o no, il conto arriverà comunque.

Chiaramente ci sono tantissimi tipi di coperture accessorie, ad esempio relative ai vari casi di rimpatrio oppure per le spese legali, e ognuno valuta in base alle proprie esigenze, ma i punti citati sono quelli fondamentali per evitare che in caso di problemi la vacanza si trasformi in un incubo fatto di debiti.

Assicurazione sanitaria di viaggio: come stipularla

Premesso che l’assicurazione va stipulata prima di partire, anche se non per forza contestualmente all’acquisto dei biglietti aerei, bisogna naturalmente sceglierla tra tutte quelle presenti sul mercato.

Nulla vieta di prendere appuntamento e recarsi di persona presso una o più compagnie assicurative, oppure rivolgersi a un’agenzia di viaggio, ma penso che la maniera più semplice sia quella di stipulare assicurazioni di viaggio online: il vantaggio è che ci si può prendere tutto il tempo per fare confronti tra le coperture offerte dalle varie compagnie in modo da scegliere quella più adatta, perchè ad esempio chi si reca in USA per fare sport estremi avrà senza dubbio necessità di coperture più estese rispetto a chi magari vuole solo visitare una città.

Indubbiamente in questo caso il risparmio non è un buon parametro per fare confronti, soprattutto se dovesse capitare di trovare tariffe troppo basse rispetto alla media: in un’ipotesi del genere potrebbero esserci forti limitazioni alla copertura assicurativa offerta oppure la compagnia potrebbe essere troppo piccola per garantire una corretta assistenza.

Negli ultimi 12 anni – cioè da quando ho iniziato ad andare in vacanza negli USA – non ho mai avuto necessità di usare la mia polizza perchè tutto è sempre andato liscio, ma preferisco davvero aggiungere qualcosa al budget per un’adeguata assicurazione anziché rischiare di rovinarmi il viaggio: la tranquillità non ha prezzo, non trovate?

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