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Depilazione: la storia dall’Antico Egitto a oggi

Depilazione: la storia dall’Antico Egitto a oggi

Tutte noi – chi più, chi meno – periodicamente ci sottoponiamo a quella che per molte è quasi una tortura: la depilazione. Ma sapete quali sono le sue origini? Molte magari pensano che questa pratica sia un fenomeno moderno, invece dobbiamo viaggiare nel tempo e raggiungere l’antico Egitto.

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Ebbene sì, la pelle liscia era amata già ai tempi di Cleopatra, e più il corpo era senza peli (capelli a parte!), più la donna era considerata bella, pura e di elevata casta sociale.

Ma come facevano? Di certo non c’erano gli strumenti moderni come i laser, la luce pulsata, le striscette depilatorie o la ceretta a rullo e in barattolo, tuttavia alcuni sistemi non erano poi così diversi da quelli che usiamo adesso: ad esempio, in Egitto si usavano delle palline di resina che, passate sulla pelle, si appiccicavano ai peli, strappandoli… in pratica si tratta dello stesso concetto che sta alla base della nostra ceretta.

In alternativa, venivano usate delle misture di olio e miele, che funzionavano un po’ come le nostre creme depilatorie, non solo dalle donne per combattere la peluria ma anche dai sacerdoti per rasarsi i capelli.

Oltre che in Egitto, la depilazione era praticata anche dagli antichi Greci, soprattutto gli atleti, così come dagli antichi Romani che usavano rasoio, pinzette e gusci di noce arroventati: si trattava di una pratica diffusa sia per uomini che donne, tanto che spesso alle Terme era presente un servitore che si dedicava esclusivamente alla depilazione maschile.

In oriente la depilazione era addirittura obbligatoria in base ai testi sacri ed era praticata sia con sistemi meccanici che chimici: il sistema manuale più famoso – e grossolano – era l’uso della pelle di pescecane che veniva prima essiccata e poi sfregata sulla pelle per alcuni minuti, col risultato di indebolire e far cadere il pelo.

Il sistema chimico più famoso, creato in oriente e poi giunto nell’antica Roma, prevedeva una mistura di calce e orpimento (solfuro di arsenico) che veniva applicato come un impacco sulla zona da depilare: efficace senza dubbio, ma molto aggressivo sulla pelle, a cui poteva procurare molti danni e addirittura ustioni.

Le donne arabe, invece, inventarono un sistema che si usa ancora oggi, vale a dire la depilazione “a filo”, cioè con un filo di cotone teso tenuto tra le dita, che diventava tagliente seppur scomodo da utilizzare.

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I secoli successivi non portarono grandi innovazioni fino all’inizio del 1900, quando venne ripreso e ampliato l’antico sistema chimico orientale e nacque la Rusma Turca, un composto che oltre alla calce e all’orpimento prevedeva l’uso di zolfo, salnitro e liscivia caustica e andava lasciato sulla zona da depilare finchè la pelle non iniziava ad ustionarsi. Insomma, un sistema che risolveva il problema alla radice, e anche oltre!

Fu solo a partire dagli anni ’40 che iniziarono a diffondersi sistemi di depilazione più moderni, quelli che poi sono arrivati ai giorni nostri: nel 1945, sul “Nuovo Ricettario Industriale” della Hoepli, alla voce “Depilatori meccanici o strappapeli” venne pubblicata per la prima volta una ricetta molto simile a quelle che sono le attuali strisce depilatorie; naturalmente la ricetta era un po’ “grezza” diciamo, di certo mancava ancora quell’attenzione all’uso di ingredienti adatti ai vari tipi di pelle, e che magari lasciassero anche un buon profumo!

Insomma, se vi siete mai chieste se davvero la “donna baffuta” sia sempre piaciuta, la risposta è no, almeno negli ultimi 4000 anni!

 

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