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Orecchie a sventola: come si fa a correggerle? Con l’otoplastica!

Orecchie a sventola: come si fa a correggerle? Con l’otoplastica!

orecchie a sventola

Ci sono stati diversi anni, dall’adolescenza in poi, in cui non andavo in giro con la coda di cavallo: preferivo morire dal caldo, soprattutto in estate, con i capelli sciolti, ma tagliarli o raccoglierli era fuori discussione. Questo comportamento insensato era motivato dal fatto che mi vergognavo terribilmente di quelle che consideravo le mie orecchie a sventola. Ci ho messo letteralmente anni a rendermi conto che la mia era semplicemente una fissazione, che le mie orecchie erano assolutamente normali e che non c’era nessun motivo concreto per vergognarsene e sentirmi a disagio.

Tuttavia, però, quello delle orecchie a sventola è un problema reale per molte persone: pensate che si stima che il 2% della popolazione mondiale ne sia afflitta e, oltre ad essere un disagio fisico, spesso e volentieri è innanzi tutto un disagio psicologico che parte dall’adolescenza e continua nell’età adulta. Ma da cosa deriva questa particolare conformazione delle orecchie?

Orecchie a sventola: perchè

Contrariamente a quanto credono in molti, le orecchie non “diventano” a sventola perchè magari ci si dorme sopra o si usano gli occhiali: pur non essendo sempre visibile fin dalla nascita, si tratta di un’anomalia congenita del padiglione auricolare e, nella fattispecie, delle cartilagini dell’orecchio. In pratica, sono ereditarie.

Orecchie a sventola: quali soluzioni?

Ci sono diverse soluzioni, con diversi gradi di funzionalità ed efficacia:

  • Applicazione di una fascia, una bendatura e/o cerottini vari: sono rimedi semplici e non invasivi che possono essere utili per ottenere un effetto visivo immediato; vengono spesso applicate a bambini molto piccoli ma si tratta sostanzialmente di soluzioni palliative che possono attenuare leggermente il problema ma non correggerlo in maniera definitiva.
  • Clip sottocutanea EarFold: si tratta di un nuovo dispositivo medico biocompatibile, disponibile in Italia da circa un paio d’anni, che va inserito in maniera ambulatoriale sotto la cute e corregge la cartilagine in maniera indolore. E’ una buona soluzione, rapida ed efficiente che, però, non è adatta alla correzione di tutti i tipi di orecchie a sventola.
  • Otoplastica: si tratta di un intervento chirurgico che, a oggi, è l’unica soluzione valida per correggere una volta per tutte questa anomalia estetica.

Otoplastica: alcune info utili

Quando si parla di interventi chirurgici c’è sempre un po’ di ansia, vero? Nelle prossime righe cercherò di spiegarvi in modo semplice e sintetico cos’è l’intervento di otoplastica e perchè non bisogna averne paura.

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  • Lo specialista che esegue l’otoplastica è un medico chirurgo specializzato in chirurgia estetica (chirurgo plastico): grazie a questo intervento è possibile correggere diverse malformazioni dell’orecchio esterno, definendone la forma, le dimensioni e la posizione.
  • Può essere eseguito sia su adulti che su bambini: in questo caso, però, è necessario che sia terminato il periodo dello sviluppo dell’orecchio, che avviene indicativamente tra i 5 e i 7 anni d’età. In particolare per quanto riguarda i bambini in età scolare, in alcuni casi è possibile che l’intervento venga fatto in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.
  • L’intervento viene eseguito in day hospital, non necessita quindi di ricovero se il paziente è un adulto; se invece si tratta di un bambino è possibile prevedere una giornata di ricovero; la durata dell’operazione è di circa 2 ore e generalmente è sufficiente l’anestesia locale.
  • Nelle prime 48 ore dall’intervento bisogna rimanere a riposo; a circa 7 giorni dall’otoplastica è possibile rimuovere la medicazione, mantenendo solo l’uso di una fascia durante la notte. Nell’arco di un mese dall’operazione si può tornare gradualmente alle normali attività quotidiane, comprese quelle sportive e l’esposizione al sole.
  • Come qualsiasi tipo di intervento, anche l’otoplastica può presentare alcune complicanze post operatorie, fortunatamente non gravi: tra le principali troviamo il dolore, lividi e intorpidimento, che si possono risolvere con analgesici; infiammazione e infezioni, curabili con terapie antibiotiche; intolleranza alle suture (è un caso raro) risolvibile con la rimozione della sutura o ripetute medicazioni disinfettanti.
  • Chiaramente il risultato dell’otoplastica può non piacere, ma questo dipende anche dalla bravura del chirurgo: generalmente si tratta di un’operazione semplice, che va a buon fine e che non lascia cicatrici visibili perchè sono nascoste dietro il padiglione auricolare.

Naturalmente queste sono informazioni che non sostituiscono assolutamente la completezza di quelle che può darvi un medico: ho pensato però che potessero essere un buon modo per avvicinarsi alla soluzione di questo problema, non banale ma certamente meno “difficile” di quanto non possa sembrare!

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