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Perchè tenere una scatola bucata in auto

Perchè tenere una scatola bucata in auto

Oggi è stata una giornata inaspettata.
Sveglia alle 10, è una bella giornata di sole; mio marito mi chiede se ho voglia di andare con lui in studio che deve vedere un cliente, e dopo possiamo farci un giro in centro.
Andiamo: è da un po’ che non vado in centro, non ci vado mai da sola ma con mio marito mi piace.. e poi ho deciso di prendere la mixing solution di Kiko, per provare a rendere decenti quei pigmenti della Neve che ho preso e odiato tempo fa.
Finisce l’incontro di lavoro, ci avviamo verso via Torino.. lo studio è in centro, ma in una stradina un po’ più arretrata, lì intorno i negozi sono chiusi.
Facciamo solo qualche decina di metri, passiamo davanti a una profumeria chiusa.. io guardo le vetrine camminando, poi mio marito dice: “povero uccellino”.
Che uccellino? mi guardo attorno, poi guardo in basso, per terra, vicino alla vetrina della profumeria e lo vedo, un uccellino arruffato accucciato ai piedi della vetrina, immobile.
Lo superiamo.
Sembra morto.
Torniamo indietro.
Respira.
Ma ha un’ala ferita, si vede il sangue.
E adesso? che facciamo?
Serve un veterinario.
E dove lo troviamo un veterinario in centro a Milano il 25 aprile? Cazzo.
Mio marito prende il telefono e cerca il numero dell’ENPA (ente nazionale protezione animali).
Allora tutto sommato l’I-Phone serve a qualcosa, a parte i giochini e facebook.
All’ENPA però c’è la segreteria telefonica.. sono chiusi..  e adesso??
Chiamiamo un amico veterinario, che ci suggerisce di telefonare alla LIPU (lega italiana protezione uccelli). Ma certo, la LIPU! Chiamiamo, rispondono, ci danno l’indirizzo, ci aspettano, ci spiegano come portare la bestiola.
Dobbiamo metterla in una scatola.
Ok, serve una scatola. Dove prenderla? qui attorno è tutto chiuso.. ma lo studio è vicino, mio marito fa una corsa indietro e va a cercare, io aspetto per strada vicino all’uccellino.
Nel tempo che lui è via, passa qualche macchina, qualche persona.. mi guardano, lì ferma all’angolo, non vedono l’uccellino.. forse pensano che sto aspettando qualcuno.
Eccolo di ritorno, ha trovato una scatola per le buste: ci metto dentro qualche fazzolettino di carta, forse così sarà più morbida, mio marito prende l’uccellino e lo sistema nella scatola, deve aver paura, si mette subito in un angolo.
Lui corre a prendere la macchina, è parcheggiata vicina ma non vicinissima, io resto lì, accovacciata vicino alla scatola con dentro l’uccellino.
Come prima, passa qualcuno, ma nessuno che chieda che ci fa una tizia accovacciata vicino a una scatola.
Arriva la macchina, impostiamo il navigatore: la sede LIPU più vicina si trova a Ponte Vecchio di Magenta, sono 40km, circa mezz’ora.
Cerco di tenere il più ferma possibile la scatola, maledetto pavé, sobbalza tutto, ma una bella colata di cemento no?
La bestiolina è tranquilla, mio marito guida con un occhio alla strada e un occhio a lei.. guarda la strada mannaggia, perchè se non ci arriviamo noi alla Lipu, non ci arriva manco lei!
Io tengo lo sguardo fisso sulla bestiola.. controllo che resti sveglia, che non chiuda gli occhietti.
L’autostrada è libera, per fortuna oggi è festa.
Arriviamo a Magenta, il navigatore ci guida fino a Ponte Vecchio, ma non sappiamo dov’è il rifugio della Lipu.. chiamiamo, ci facciamo dare indicazioni.
Ok, c’è da prendere lo sterrato, resisti bestiolina che ci siamo quasi.
Lo sterrato ovviamente ci rallenta, ci sono buche e fango, bisogna andare piano per forza.. la bestiolina inizia ad agitarsi, vuole uscire dalla scatola, tenta di stendere le ali, ma quanto sono grandi, e ricomincia a perdere sangue, vedo che i fazzoletti si stanno sporcando.
La scatola non ha il coperchio, cerco di coprirla con le mani, so che non può volare ma non posso lasciarlo uscire dalla scatola, cerco di non toccarlo per timore di fargli male.
Inizio ad agitarmi, questo sterrato ma quando finisce??
Il cancello, finalmente, e l’uccellino si cheta un pochino.. ecco l’edificio, siamo arrivati, mio marito scende ed entra, ecco, vengono a prendermi la scatola, tolgo le mani e noto che sono insanguinate del sangue della bestiola, la portano subito in ambulatorio, la stavano aspettando.

Non è un “uccellino”, è un Rondone. Scopriamo che, a causa della sua anatomia, non può toccare terra, altrimenti non riesce più a spiccare il volo. Una volta guarito, sarà aiutato ad avere “lo slancio” per volare. Se non l’avessimo preso noi, sarebbe stato condannato.
Questa è un’immagine presa dal web.. ovviamente non ho foto mie.

Tra qualche giorno scriveremo per chiedere notizie.
Spero che l’ala possa andare a posto. Ma almeno adesso ha una possibilità

D’ora in poi voglio tenere una scatola nella mia macchina.
Con il coperchio e i buchini per far passare l’aria.
Perchè non si sa mai.

Sapete perchè vi ho fatto tutto questo pistolotto?
no, non per farmi dire “brava”.
Ma per dirvi di guardarvi intorno e, se vi capita, di aiutare una bestiola ferita.
Sono davvero indifesi.
Non vi costa nulla, solo un po’ del vostro tempo e magari una telefonata.

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Oggi è stata proprio una giornata inaspettata.
Sono contenta.

Vi lascio il link della pagina della LIPU in cui ci sono le indicazioni su cosa fare quando si trova un uccello ferito, e i recapiti delle varie sedi in Italia
http://www.lipu.it/oasi/animaliferiti.htm

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